Al Bano Carrisi, la malattia incurabile con la quale deve convivere: “Sopportare quotidianamente”

Al Bano Carrisi si trova a dover affrontare una malattia incurabile, una difficoltà con la quale deve convivere e che sopporta tutti i giorni.

In certi casi il dietro le quinte racconta più del palcoscenico: da anni, il celebre artista convivrebbe con una malattia incurabile che lo costringerebbe a fare attenzione ogni singolo giorno.

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Al Bano Carrisi, la malattia incurabile con la quale deve convivere: “Sopportare quotidianamente” (ANSA) DiscoveryLecco.it

Un dettaglio che accende la curiosità: cosa si nasconde davvero dietro quel “sopportare quotidianamente”?

Pensavamo di sapere tutto, e invece ecco la nota stonata che non ti aspetti. Un “rumor” che gira da tempo, alimentato da parole misurate e da una frase che lascia poco spazio ai fraintendimenti: “Sto sempre attento.” A cosa, esattamente? E perché questa cautela costante? Domande che scivolano come un ritornello nella testa: coincidenza, prudenza o necessità? Vi ci vediamo già, con l’orecchio teso a cogliere l’indizio decisivo.

Quello che è emerso, con discrezione e senza clamori, è che non si tratterebbe della solita influenza passeggera. Si parlerebbe di una condizione che non “passa” con una terapia lampo, una presenza silenziosa che andrebbe gestita, più che “sconfitta”. E qui entra in scena il dettaglio che ha fatto drizzare le antenne ai più attenti: la costanza. Perché di solito chi usa espressioni come “devo stare attento” lo fa dopo aver imparato a convivere con qualcosa che non molla la presa. Suggestione o pura logica?

La convivenza forzata di Al Bano con il male

Nessun allarmismo, eh per Al Bano Carrisi: niente dichiarazioni drammatiche o toni cupi, anzi. Ma in filigrana resta quell’idea di convivenza forzata, di piccoli accorgimenti ripetuti giorno dopo giorno. Vi torna? E a voi, quel “sopportare quotidianamente” suona più come una precauzione o come un indizio bello chiaro?

al bano appoggiato al tavolo
La convivenza forzata di Al Bano con il male (ANSA) DiscoveryLecco.it

D’altra parte, chi conosce i retroscena sa che certe rivelazioni arrivano senza fanfare, quasi sottovoce, come a dire: c’è, non se ne va, ci convivo. E allora la domanda nasce spontanea: da quanto? Le indiscrezioni parlano di anni, non di mesi. Che poi è quello che rende il tutto ancora più interessante: un equilibrio cercato, trovato, e difeso con attenzione. Sarà questo il segreto?

Se mettiamo insieme i tasselli, il quadro si fa nitido: una condizione non pericolosa in senso stretto, ma scomoda, insistente, capace di bussare alla porta nei momenti meno opportuni. Eppure “gestibile”, purché si osservino regole chiare e si mantenga una certa disciplina. Vi suona familiare?

Secondo quanto riportato e raccolto, la “malattia incurabile” di cui si parla sarebbe l’acufene, quel disturbo uditivo noto per il fischio o ronzio persistente percepito senza una fonte esterna. Una presenza che non si spegne con un interruttore e che, ad oggi, non avrebbe una cura definitiva, ma richiede un lavoro quotidiano di gestione. E qui torna il senso di quella frase-chiave: “Sto sempre attento.” Attento ai volumi, ai contesti rumorosi, ai piccoli e grandi accorgimenti che possono fare la differenza tra una giornata serena e una più faticosa.

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