È davvero possibile preparare una crostata cremosa alle pere che sparisce in 10 secondi senza attrezzi speciali?
Diciamolo forte: la crostata alle pere o è paradiso, o è delusione acquosa.
Quante volte una base si è inzuppata, una crema ha perso corpo, o le pere hanno rilasciato più lacrime che profumo? E se ci fosse una sequenza “furba” che cambia tutto, senza dover essere un pasticciere?
Partiamo dai fatti che tutti fingiamo di ignorare: le pere sono subdole. Profumate, romantiche, ma piene d’acqua. E la “cremosità” che cerchiamo vive in un equilibrio delicatissimo: base friabile, crema setosa, frutta succosa ma domata.
Ti sei mai chiesto perché certe crostate sembrano belle appena sfornate e il giorno dopo sono un lago? Hai mai notato come una frolla ben riposata tenga la forma e non si “spatasci” alla prima forchettata?
C’è poi l’urgenza delle stagioni: le pere buone hanno un attimo magico, un picco di maturazione in cui sono sode ma profumate. Salti quel treno e ti ritrovi con frutti farinacei che rovinano la festa.
Per la frolla:
Per le pere:
Per la crema:
Per completare:
Varianti da detective: Scorza d’arancia al posto del limone per un profumo più autunnale. Un cucchiaio di miele nella crema per una dolcezza “rotonda”. Niente mascarpone? Prova yogurt greco ben scolato per un taglio più fresco.
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